Nome dell'autore: Gatto Design

La storia di un artigiano autodidatta :

IL LABORATORIO CASALINGO : Dopo aver completato gli studi universitari in design, con un focus sul product design, il solo disegnare e progettare non mi bastava più, ho sentito un’irresistibile attrazione verso la creazione manuale in particolare la lavorazione della pelle. Con determinazione e passione, ho allestito un laboratorio improvvisato nella mia camera, con un piccolo tavolo, una macchina da cucire e scaffali pieni di tessuti, fili e strumenti. Per imparare le tecniche di cucitura e creazione dei prototipi, ho sfruttato le risorse online, in particolare i tutorial su YouTube.I video tutorial sono stati la mia guida preziosa, insegnandomi passo dopo passo come manipolare la pelle e creare i primi prototipi. Nonostante le sfide iniziali, sono riuscito ad acquisire da autodidatta le competenze necessarie per iniziare a creare i miei primi zaini in pelle. L’OPPORTUNITA’ DI APPRENDERE DA UN ARTIGIANO ESPERTO: Dopo aver accumulato esperienza e sicurezza nel mio lavoro, ho colto l’opportunità di lavorare con un artigiano della pelle più esperto. Questa esperienza è stata fondamentale per la mia crescita professionale. Durante il mio apprendistato, ho imparato i trucchi del mestiere, affinando le mie abilità nella lavorazione della pelle e scoprendo nuove tecniche avanzate. L’artigiano con cui ho lavorato mi ha guidato attraverso i complessi processi di taglio, cucitura e rifinitura, e mi ha insegnato l’importanza di lavorare con cura e precisione. Grazie a questa opportunità, ho sviluppato una solida base di competenze che avrebbe posto le fondamenta per il mio futuro successo. LE PRIME SFIDE E I SUCCESSI INIZIALI: I primi prototipi sono stati una combinazione di tentativi ed errori. Ho cucito e scucito innumerevoli volte, ma ogni volta che completavo un pezzo, la soddisfazione che provavo era immensa. Mi sono reso conto che l’artigianato era molto più di una semplice passione, era diventata una parte essenziale di me stesso. Ho cominciato a condividere le mie creazioni sui social media, ricevendo feedback positivi e incoraggiamento da amici e sconosciuti. Questo mi ha spinto a migliorare continuamente le mie abilitàe a puntare sempre più in alto. DALLE NOTTATE IN BIANCO AL SUCCESSO: APRIRE UN ATELIER A SAN SALVARIO Dopo anni di duro lavoro e molte notti insonni, ho deciso che era giunto il momento di dare una svolta alla mia passione. Ho raccolto tutte le mie risorse e ho aperto il mio atelier a San Salvario, un quartiere vivace e artistico di Torino. L’atelier è diventato il mio santuario creativo, un luogo dove posso dare vita alle idee dei miei clienti e creare prodotti su misura che rispecchiano il loro stile e personalità.Ogni giorno mi sveglio con entusiasmo, sapendo che avrò la possibilità di realizzare pezzi unici e soddisfare le aspettative dei miei clienti.

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La mia compagna di avventure : La regina Necchi

UN VIAGGIO LUNGO E UNA DELUSIONE: Il mio primo incontro con le macchine da cucire risale a diversi anni fa, quando decisi di investire in un modello per migliorare la mia produttività.Dopo aver ascoltato consigli e recensioni, scelsi una macchina usata trovata su un sito di seconda mano. Con grande entusiasmo, mi imbarcai in un lungo viaggio da Torino aRimini per acquistarla. Era un nuovo inizio, ma purtroppo, la macchina si rivelò una delusione. Dopo appena una settimana di utilizzo, smise di funzionare improvvisamente, lasciandomi con un senso di frustrazione e una produzione interrotta. UN COMPAGNO DURATURO E AFFIDABILE: Deciso a non abbattermi, decisi di cercare un’alternativa che rispecchiasse la mia visione di strumenti di alta qualità. Fu così che trovai la mia amata macchina da cucire Necchi industriale degli anni ’60. Nonostante avesse avuto molti proprietari nel corso degli anni, si presentava ancora come un macchinario robusto e ben costruito. Era evidente che questi modelli erano stati concepiti per durare a vita, proprio come i miei prodotti in pelle. UN COMPAGNO DI MILLE AVVENTURE: La Necchi industriale degli anni ’60 è entrata a far parte del mio laboratorio, diventando il mio fedele compagno di mille avventure. Nonostante l’età, continua a funzionare in modo impeccabile, dimostrando la qualità e l’affidabilità dei macchinari di un tempo. Con essa, ho cucito con precisione ogni pezzo di pelle, realizzando prodotti che riflettono la mia passione e dedizione per l’arte della lavorazione del cuoio. LA DURABILITA’ COME PRINCIPIO GUIDA: L’esperienza con la mia macchina da cucire Necchi degli anni ’60 mi ha insegnato l’importanza della durabilità e della qualità nel mio mestiere. Proprio come questi macchinari storici, i miei prodotti in pelle sono progettati per accompagnarti per tutta la vita. Utilizzo solo pellami di alta qualità, selezionati con cura, per garantire la massima resistenza e bellezza nel tempo. CONCLUSIONE: La mia macchina da cucire Necchi industriale degli anni ’60 è molto più di un semplice strumento nel mio laboratorio. È diventata un simbolo della mia passioneper l’artigianato, un compagno che mi aiuta a realizzare i miei sogni.

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La mia prima avventura in fiera.

IL FREDDO PUNGENTE E L’ALLESTIMENTO DEL MIO STAND: Voglio raccontarvi la mia emozionante esperienza al mercato artigianale Emporium a Torino, avvenuta durante una fredda giornata invernale, il 22 dicembre. Quella mattina mi sono svegliato presto, pronto ad affrontare una nuova giornata nel mondo dell’artigianato. Non appena sono arrivato nella piazza dove si tiene il mercato, ho immediatamente percepito il freddo che avvolgeva l’aria. Le temperature rigide sembravano sfidarmi mentre cercavo di montare il mio stand con un gazebo e un tavolo piccolo e malconcio. Nonostante le difficoltà, la passione per il mio mestiere mi ha spronato a superare le avversità e a creare un ambiente accogliente per i visitatori. L’ATTESA E LA FATICA: Una volta che tutto era pronto, mi sono preparato mentalmente per una giornata intera in piedi. La fatica era inevitabile, ma sapevo che dovevo restare concentratosul mio obiettivo: mostrare e vendere i miei prodotti in pelle. In quella giornata ho capito che l’impegno e la dedizione sono fondamentali nel mondo dell’artigianato. LE PRIME VENDITE: La mia attenzione e cura per i dettagli hanno attirato ‘interesse dei visitatori, e sono stato felice di vedere le prime persone avvicinarsi al mio stand. Ho spiegato loro la storia dietro ogni creazione e l’amore che metto in ogni pezzo realizzato a mano. Alla fine della giornata, avevo venduto 5 portatessere al prezzo di 35 euro ciascuno. IL POCO GUADAGNO MA GRATIFICANTE : Avevo pagato 100 euro per l’iscrizione al mercato Emporium, dopo aver venduto i miei prodotti, ho guadagnato 75 euro. Nonostante sia davvero poco per un mercato artigianale,ho considerato quei soldi come una vittoria personale. Ho reinvestito gli introiti nella mia attività, acquistando nuovi strumenti per potenziare la mia produzione. La soddisfazione di vedere le persone apprezzare e comprare ciò che ho creato è stata la vera ricompensa.

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